Articoli di Giovanni Papini

1955


in "Schegge":
La pittura moderna
Pubblicato in: Il nuovo Corriere della Sera, anno LXXX, fasc. 56, p. 3
Data: 6 marzo 1955


pag. 3




   — Il pittore moderno — proclamò sorridendo Versiero — è a mezza strada tra il verniciatore e il medium. Anzi, il più delle volte, tra un verniciatore inesperto e un medium fraudolento.
   — Il tuo maledetto vizio del frizzo lepido — risposi — ti fa tradire il vero. Soltanto nella cerchia dei miei amici. che non sono molti, conosco quattro o cinque pittori eccellenti. Ma seguita pure: cosa dirai dei critici d'arte?
   — Il critico d'arte è a metà strada tra il complice involontario e il metafisico a bassa quota.
   — Sta bene, e i collezionisti?
   — I collezionisti sono a metà strada tra i romantici dell'investimento d'azzardo e gli astrologi delle congiunzioni e opposizioni delle mode artistiche.
   — Ma, insomma, la pittura moderna è importante o no?
   — La pittura moderna diviene sempre più importante sul piano economico e finanziario. Essa contribuisce, in maniera notevole, a due branche dell'attività manifatturiera e mercantile: cioè all'industria tessile da una parte e dall'altra al commercio degli oggetti di lusso. Si sono moltiplicate in tutte le grandi città d'Europa e d'America le gallerie per mostre di pittura e siccome arricchiti e arredatori richiedono quadri di varia misura, il commercio della tela dipinta comincia ad essere considerevole. Ma non basta. Poichè il numero dei pittori va crescendo di continuo in tutte le parti del mondo e va aumentando anche la loro capacità produttiva, ne consegue un consumo progressivo della tela. Si può calcolare che ogni ventiquattr'ore vengono irrimediabilmente spalmati di colore molti chilometri di tela e che in capo a ogni anno, soltanto in Europa, i pittori comprano e ricoprono milioni e milioni di metri di tessuto adatto ai loro elaborati. Si tratta di centinaia di tonnellate di tela fabbricate e vendute ad uso esclusivo dalla pittura, ma la richiesta è ogni anno più grande ed io credo che, tra qualche tempo, anche l'economia politica e la scienza merceologica dovranno riconoscere l'importanza della produzione pittorica moderna.


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